Non è una storia: è la verità

Qui non si inventano narrazioni da scaffale

Qui si coltiva. Si raccoglie. Si fermenta.

Dal campo al bicchiere, senza intermediari. Senza storie. Marialti è birra che sa da dove viene e non ha paura di dirlo.

Lo sapevi che l’87% dei birrifici “artigianali” compra il malto già pronto?

Noi no. Nei nostri 12 ettari di campagna romagnola coltiviamo direttamente l’orzo che diventerà birra. Lo maltifichiamo a mano, seguendo i ritmi che la natura detta da millenni.

Significa svegliarsi alle 4 del mattino quando è tempo di raccolta. Significa bestemmiare quando grandina (e succede). Significa che ogni bottiglia porta dentro mesi di lavoro, non giorni di assemblaggio.

Perché facciamo questa “fatica” in più?

Semplice: il sapore. Quando controlli ogni singolo passaggio, dal seme al bicchiere, ottieni qualcosa che non si può comprare: l’autenticità. Quella che senti al primo sorso e che ti fa capire subito se una birra ha un’anima o è solo marketing.

La differenza te la racconta il palato.

Siamo Agricoltori | Siamo Birrai | Siamo Romagnoli

Da generazioni lavoriamo i campi tra l’Appennino e il mare. Abbiamo deciso che l’orzo meritava una nuova vita. Una vita in bottiglia. Vera. Schietta. Come chi la beve.

Non facciamo birra per tutti. La facciamo per chi ha ancora il gusto dell’essenziale.

Sai cosa significa davvero “da generazioni”?

Significa che mio nonno si alzava all’alba negli stessi campi dove oggi cresce il nostro orzo. Che mio padre ha imparato a leggere il cielo per capire quando seminare. E che io ho respirato terra prima ancora di imparare a camminare.

Nel 2018 abbiamo fatto una scelta folle:

Invece di vendere l’orzo ai grandi molini, abbiamo deciso di trasformarlo noi. Direttamente. Senza intermediari che non sanno distinguere un chicco buono da uno mediocre.

Risultato? Una birra che spacca.

Non nel senso che è forte (anche se la “Bastarda” arriva a 9 gradi). Spacca nel senso che o la ami o la lasci stare. Non esistono vie di mezzo quando assaggi qualcosa di vero.

Perché “non per tutti”?

Perché chi cerca birra da supermercato, standardizzata e sempre uguale, qui non la trova. Chi cerca birra da foto Instagram, perfetta ma senz’anima, qui non la trova.

Qui trova birra che cambia leggermente da lotto a lotto. Perché l’orzo di luglio non è quello di agosto. Perché la natura non fa fotocopie.

Una Birra si fa con la Terra non con l'algoritmo

 Coltiviamo il nostro orzo e il nostro luppolo

 Seguiamo ogni passaggio della filiera

 Rispettiamo i tempi naturali, anche quando non conviene

 Usiamo solo materie prime vere, locali, non industriali

 

 Non compriamo basi pronte

 Non rincorriamo le mode

 Non facciamo compromessi

Facce, mani, terra.

Dietro Marialti ci sono persone che lavorano. Che non hanno studiato birra. L’hanno vissuta.

C’è Matteo, che prima di brassare portava il trattore. C’è Luca che lavorava in officina. Le prime cotte le han fatte dal garage… Ti ricorda qualcosa?

C’è un campo. Un raccolto. Un’idea chiara: la qualità parte dal seme. E finisce nel bicchiere.

Garage, trattori e mani sporche di gasolio.

Così è iniziata Marialti. Non con business plan o consulenti del marketing. Ma con Matteo che tornava dal campo e Luca che chiudeva l’officina, entrambi con la stessa fissa: “Perché la birra buona la fanno solo gli altri?”

Il primo impianto? Pentoloni rubati alla nonna.

Il primo fermentatore? Un bidone dell’olio pulito a mano. Il primo assaggio? Davanti al garage, seduti su due sedie di plastica, guardandosi negli occhi come due che hanno appena combinato qualcosa di grosso.

“È buona,” ha detto Matteo dopo il primo sorso. “È più che buona,” ha risposto Luca.

Primi, carne, pesce, pizza...

La Romagna non è solo mare. È nebbia d’inverno, vento d’estate. È una lingua schietta, una risata vera, una fatica condivisa. È un posto dove si lavora con le mani. E si brinda con il cuore.

Marialti è tutto questo. In bottiglia.

La Romagna vera non sta nelle cartoline.

Sta nei volti di chi si alza alle cinque per mungere. Nei pugni stretti quando il tempo gira storto. Nelle mani che sanno aggiustare tutto ma non si vergognano di sporcarsi.

Qui non si dice “bellissimo”. Si dice “miga mal”.

Non si fa complimenti inutili. Si guarda negli occhi e si dice la verità. Anche quando brucia. Anche quando fa ridere.

Qui quando si brinda, si brinda davvero.

Non per fare bella figura. Non per la foto. Ma perché qualcosa vale la pena di essere festeggiato. Il raccolto andato bene. L’amico tornato. La fatica che ha dato i suoi frutti.

Marialti nasce da tutto questo.

Dalla nebbia che copre i campi a gennaio. Dal sole che spacca le pietre ad agosto. Dalla risata che parte dal fondo e arriva dritta al cuore.

Una birra che sa di Romagna perché è fatta dai romagnoli. Per i romagnoli. E per chi la Romagna la sa riconoscere al primo sorso.

Marialti. Romagna liquida.